giovedì 6 febbraio 2014

CIRCLE TIME: RIFLESSIONI SUL LAVORO DI GRUPPO PER IL CONCORSO "LA MIA EUROPA E'


COSA ABBIAMO IMPARATO

  • Elena: Partecipando a questo concorso ci siamo più legati alla nostra "Casa Europa"
  • Leo: Io non mi sento diverso (nel senso che questa esperienza è stata divertente, bella, spero di vincere) ma io non mi sento più vicino all'Europa, mi sento sempre Leonardo che ha la casa a Usigliano, che si trova in una regione italiana dell'Europa. Non mi sento più vicino, mi sento uguale a prima
  • Adam: Alla fine praticamente per te la casa generale è l'Europa, e te con la tua famiglia hai la tua casa propria, e la tua casa è dentro l'Europa
  • Alessandro: L'Europa è... la casona!
  • Gianluca: E' una matrioska di case
  • Leo: Io per casa intendo anche quando si esce. Sto sicuro perché sono in un posto che conosco, sono sicuro che non mi perdo, sono sicuro che nessuno verrà a farmi del male, e quindi sto bene. Però se dovessi uscire tutto "incappottato" per non farmi vedere... "Sono Leonardo, sono un rifugiato...", allora a quel punto non mi sentirei più bene
  • Elena: questo Paese è la mia casa
  • Adam: io ho un commento: noi abbiamo fatto questo progetto per....diciamo...fare un regalo alla "casa", cioè all'Europa. Il nostro progetto è il nostro regalo all'Europa
  • Marzia: L'Europa ci vuole accogliere, stare insieme, condividere. Per questo mi ci sento sicura, e...come posso dire...comoda. Ma la cosa più importante è che riunisce tutte le persone
  • Alessia: Questo progetto della nostra classe mi è piaciuto farlo. Vuole dire che tutti bisogna collaborare insieme, che bisogna accogliere le persone che non hanno una casa, che hanno bisogno
  • Federico: come molti altri io mi sento un indigeno dell'Europa
  • Elena: per me l'Europa è come un cuscino, perché ci sto comoda
  • Leo: per me l'Europa è come un santuario. A chi lo disonora o chi lo sciupa nelle sue bellezze...noi per esempio a Lari abbiamo un sacco di verde, abbiamo i campi, abbiamo...
  • Elena: ...il castello
  • Leo: sì, abbiamo il castello, abbiamo i monumenti. Per me chi li sciupa, li disonora. Ho fatto l'esempio del santuario....se io per esempio sono cristiano e vado nel tempio di Elena che per esempio è musulmana....e.... ci sputo.... Per me sporcare, tagliare alberi, distruggere, è come disonorare un luogo sacro
  • Erika: secondo me l'Europa è un "mondo", e ognuno di noi è un frammento. Prima di fare questo progetto non ci avevo mai pensato
  • Elena: io devo ammettere che ho scoperto nuove cose facendo questo concorso, perché  mi sono dovuta documentare, sia a scuola che a casa, e ho scoperto tante cose che dell'Europa non conoscevo. Io non avevo mai pensato all'Europa così come abbiamo fatto adesso; prima mi sembrava qualcosa di...lontano, distante
  • Matteo F: io mi sento, come tutti, figlio dell'Europa. Insomma mi sento sicuro, perché sono protetto, sono sempre curato
  • Leo: prima che ci fosse l'Unione Europea, nelle due guerre mondiali sono morte più persone di quante ce ne sono ora in tutta l'Italia. (....) Adesso l'Europa ha preso il premio Nobel per la pace e quindi è come se ognuno di noi avesse vinto il Nobel
  • Elena: L'Europa è un po' come se fosse un babbo e una mamma, perché, come i genitori, ti protegge. E' uno scudo
  • Alessandro: Fare questo lavoro mi è piaciuto e mi ha fatto sentire un artista
  • Jonathan: E' stato interessante e mi è venuta la voglia di organizzarlo io il lavoro

COME ABBIAMO LAVORATO 
  • Martina: Partecipare a questo concorso è stata anche un'altra occasione per rafforzare il gruppo. All'inizio c'è stato il  momento della  riflessione e della scelta degli elementi principali che è stata di gruppo, poi c'è stato un momento di lavoro individuale in cui ciascuno ha fatto la propria bozza di proposta, poi tutte le bozze sono state portate di nuovo nel gruppo e abbiamo deciso insieme cosa prendere da ciascuna proposta individuale. 
  • Leo: Io avrei preferito che anche nella fase in cui ognuno faceva il suo disegno, ci fosse stato maggiore scambio: uno magari poteva girare e, o dare consigli, o prendere spunti anche da qualcun altro; per esempio dici "secondo il mio parere la casa potrebbe essere un po' più piccola o un po' più alta, mentre qualcun altro ti poteva dire "un po' più larga o un po' più bassa"....
  • Gianluca: Da questo possiamo imparare per un'altra volta, e anche nel momento del lavoro individuale possiamo usare di più il fattore "scambio"
  • Leo: E' stato molto divertente. Ci siamo divertiti soprattutto perché siamo restati a scuola anche fuori dell'orario e lì abbiamo avuto l'occasione di lavorare scherzando, perché stare a scuola dopo la scuola... è diverso. Le custodi dovevano cacciarci: "Andate via, dobbiamo chiudere!"...
  • Martina: sennò noi....fino alle 10:00!
  • Sebastian: E' stato un lavoro di gruppo 
  • Martina: Lo possiamo definire un puzzle: il nostro lavoro di gruppo è stato come un puzzle
  • Gianluca: Tutti i lavori di gruppo sono un puzzle, perché - vuoi o non vuoi - se è un lavoro di gruppo devi unire per forza le idee
  • Adam: non è che  quando ci dividiamo non è lavoro di gruppo, perché anche quando ci dividiamo ognuno pensa a una propria idea, poi alla fine le mostriamo tutte e poi ogni dettaglio lo mettiamo in comune
  • Gianluca: e anche se ci dividiamo in gruppi è comunque un lavoro di gruppo. E' un lavoro di gruppo in un gruppo più piccolo
  • Sebastan: in un sottogruppo
  • Gianluca: in un sotto-insieme!

UNA CORSA CONTRO IL TEMPO
(abbiamo inviato il progetto entro la prima scadenza del 22 dicembre 2013)
  • Leo: E' stata una corsa contro il tempo. Io lo rifarei perché a me piace fare le cose di corsa...è ganzo. In quel periodo c'era anche da lavorare per il mercatino della solidarietà, e per il concorso First Lego League...insomma...
  • Martina: ...comunque alla fine ce l'abbiamo fatta a spedirlo in tempo
  • Elena: a me invece le cose di corsa non piacciono
  • Jonathan: meglio fare le cose con calma
  • Elena: come in macchina: te parti un po' prima, per esempio per andare alla partita, almeno se trovi il traffico, non è che hai l'angoscia di arrivare tardi
  • Leo: sì, però diciamo anche che quando hai più tempo te la prendi anche più comoda; quindi, prendendola più comoda, te dici "mah, c'è tanto tempo, posso andare anche un pochino più a rilento", e poi ti trovi all'ultimo giorno e ti trovi la corsa lo stesso!
  • Marzia: durante questo lavoro ci siamo divertiti

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