Care Maestre e Compagni di classe,
vi voglio raccontare di un’esperienza veramente eccezionale che ho avuto in questi giorni. E’ cominciato tutto da una cena di mia mamma con i suoi vecchi compagni di scuola,
ed è da lì che è cominciato tutto così: la mia mamma conobbe un signore di nome Fabrizio che era molto appassionato di astronomia, essendolo molto ha un telescopio e quindi ha fissato un appuntamento a casa mia perché avendo molto spazio e molto buio dato che non ci sono luci intorno, si poteva scegliere un punto adatto per vedere un paio di cosette.
Dopo aver cenato andiamo a montare il telescopio che è un CELESTRON C8 FOCALE M. 2032 IN CONFIGURAZIONE SMITH - CASSEGRAIN (20 cm. di diametro di apertura) DOTATO Di MONTATURA EQUATORIALE E con software celestron standard. oltre 40.000 oggetti in memoria. Oculari utilizzati Meade. da 32 mm x 63,5 ingrandimenti con Lente di barlow 2 127 ingrandimenti. Il tutto sotto fuocheggiatore micrometrico (questi dati me li ha forniti Fabrizio perché altrimenti non me li sarei di certo ricordati tutti.
L’abbiamo montato in una zona aperta dove possiamo vedere tutto intorno fino all’orizzonte.
Il telescopio è bellissimo è formato da un grande tubo ma molto tecnologico, delle lenti, un cavalletto, una tastiera come una calcolatrice e ha 2 motori.
Ci ha spiegato Fabrizio che un motore serve per seguire le coordinate celesti che sono memorizzate nel software (sono ben 40.000 oggetti che si possono osservare); l’altro molto silenzioso segue la rotazione della terra sull’asse terrestre, sembra incredibile, ma è proprio così.
Per montare il telescopio dobbiamo aspettare il sorgere della stella Polare perché il telescopio deve essere puntato verso questa stella così importante fin dal mondo antico, in questo modo i riferimenti saranno corretti.
Da quando il telescopio è stato regolato è stato un’emozione continua.
Per primo abbiamo visto Saturno che è visibile ad occhio nudo a sud ovest, sembra una stella qualunque, in realtà se osservi bene è leggermente più rossa ed è a luce fissa, non è come una stella che si vede il tremore della luce. Quando abbiamo visto nell’oculare, siamo rimasti senza fiato, si vedevano benissimo gli anelli e persino 2 satelliti piccoli piccoli.
Abbiamo cambiato anche la lente mettendo quella di Barlow, si chiama così, che ingrandisce ancora di più.
Poi altri oggetti: Stelle, stelle doppie, ammassi stellari che non possiamo vedere ad occhio nudo perche sono lontani anni e anni luce e sono nel cielo profondo.
Qui sotto ci sono le foto e vi spiegherò alcune cose
Saturno visto dal telescopio
Arturo
E’ una stella chiamata gigante rossa, al telescopio si vedevano brillare i contorni come se fossero grandi esplosioni di raggi come quelle del sole, è a sud ovest ed è molto luminosa
Charles Messier
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Charles Messier (Badonviller, 26 giugno 1730 – Parigi, 12 aprile 1817) è stato un astronomo francese.
È famoso per aver compilato un catalogo di
110 oggetti (principalmente nebulose e ammassi
stellari), che porta il suo nome (Catalogo di Messier). Questo catalogo fu
pubblicato per la prima volta nel 1774;[1]
gli oggetti di Messier erano numerati da 1 a 110 (oggi convertiti nei numeri di
catalogo da M1 a M110, con la M che indica il catalogo di
Messier) e spesso sono ancora conosciuti con questi nomi.
Il suo scopo nel creare il catalogo era di
aiutare i cacciatori di comete (come Messier stesso), e altri osservatori del cielo, a
distinguere gli oggetti dall'apparenza diffusa ma fissi nel cielo, che potevano
essere scambiati per comete. L'osservazione di queste ultime era infatti molto
importante al tempo di Messier, mentre le nebulose dai contorni poco definiti
visibili in posizioni fisse del cielo erano per lo più inspiegate ed ignorate,
anche per la mancanza di mezzi tecnici (come telescopi
sufficientemente potenti) che permettessero di studiarle in dettaglio. Ironia
della sorte, Messier diventerà famoso per aver catalogato gli oggetti che non
voleva vedere.
Nato il 26 giugno 1730 a Badonviller,
cittadina del Nord-Est della Francia, Charles Messier, decimo di dodici fratelli, rimase
orfano quando non aveva ancora undici anni. A ventuno anni decise di
abbandonare la propria casa nativa per trasferirsi in città in cerca di
fortuna, senza altra raccomandazione che una scrittura chiara e leggibile e
qualche rudimento di disegno. Dirà di sé stesso: "ero nella condizione di
condurre uno studio di un amministratore o di un procuratore della corte".
Arrivato a Parigi,
Messier venne assunto dall'astronomo Joseph Nicolas Delisle (Parigi 1688-1768) possessore di un
osservatorio privato, presso Cluny. Messier fu incaricato di tenere i
registri delle osservazioni, ma, innanzi tutto, di copiare una mappa della Grande muraglia cinese e una pianta di Pechino.
Lavorando presso questo osservatorio, Messier si ricordò del piacere che aveva
provato nell'osservare la cometa del 1744, una delle più curiose tra quelle dell'epoca, e l'eclisse
di Sole del 1748,
che fu fattore scatenante della vocazione di Lalande e Maskelyne
(Londra 1732- Greenwich 1811). Così, seguendo
gli insegnamenti di Delisle e di Libour, che lo iniziò nell'uso degli
strumenti astronomici e all'osservazione delle comete e delle eclissi, Messier
cominciò ad osservare il cielo.
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Saturno visto dal telescopio
Carissimo Dario,
RispondiEliminagrazie1000 per avere voluto condividere questa entusiasmante esperienza.
Un abbraccio, a presto
17/08/2013
RispondiEliminaE' bellissimo quello che ai scritto
Ciao! DARIO ciao!
Alessia Mambretti