mercoledì 22 maggio 2013

ANALIZZIAMO I GIOCHI CON LA WII: LE EMOZIONI E SENSAZIONI CHE PROVIAMO


I bambini giocano per un po', a turno, a "Mario Galaxy"








  • Maestra: chi vuole parlare delle sensazioni ed emozioni che gli/le ha suscitato questo gioco?
  • Alessia: per me questo gioco è stato emozionante e divertente
  • Gabriele B: è stato emozionante perché giocare per la prima volta a questo gioco e arrivare quasi alla fine di questa galassia è stato un buon record
  • maestra: questa emozione la avverti anche fisicamente in qualche parte del corpo?
  • Gabriele B: in tutto il corpo, fortissima
  • Gianluca: a me questo gioco non mi provoca nessuna emozione. Sarà che ci ho giocato tante volte perché ce l'ho anch'io a casa
  • Martina: a me ha messo ansia perché avevo paura di morire
  • maestra: e dove sentivi quest'ansia in particolare?
  • Martina: negli occhi. Me li sentivo tesi. Però mi sono anche divertita.
  • Federico: per me questo gioco è un po' d'avventura perché devi andare sui tornadi, saltare e fare l'elicottero, e poi non cascare dove ci sono e sabbie mobili
  • Maestra: e che emozioni ti ha dato?
  • Federico: forti. Di non cascare nelle sabbie mobili. Avevo paura
  • Dario: a me, anche se non ho giocato, e anche se ci gioco sempre, anche  a vedere gli altri a me un pochino di ansia mi viene. A parte questa galassia - perché io conosco anche le altre galassie - un po' di ansia viene. Volevo anche dare un consiglio: bisogna essere un po' rilassati per farlo bene
  • Andrea: per me è stato divertente, e ho avuto anche un po' d'ansia. Quando uno volava e vedevo che stava per cadere nelle sabbie mobili avevo un po' d'ansia che ci cadesse  
  • Alessandro: io, anche se non ci ho giocato, mi sono tanto divertito. E....lo sai...io ho sempre voglia di superare questi livelli, queste galassie e c'è sorpresa di altre galassie...
  • maestra: sorpresa, e sfida, voglia di superare gli ostacoli ....
  • Alessandro: e paura di cascare, di morire
  • Matteo S: poi c'è anche la sorpresa di trovare gli oggetti nuovi, di provare nuove cose. E volevo dire (toccandosi il torace) se qui ci sono i polmoni, perché mi sono sentito, da qui a qui, battermi a cento!
  • maestra: e in quella zona dei polmoni c'è anche il cuore
  • Matteo S: a cento!
  • Gabriele M: io me la sono presa un po' perché ho perso subito perché sono caduto. E poi, però, mi sono divertito
  • maestra: e le emozioni mentre giocavi?
  • Gabriele M: di non perdere! Di azione
  • Matteo F: a me è garbato, mi è piaciuto anche quando giocavano gli altri. Quando stavo per morire mi tremavano le gambe, perché mi volevo muovere per andare da un'altra parte per non morire. Una specie di ansia, o paura
  • Adam: a me invece ha dato una sensazione di libertà, perché...insomma, potevo distruggere i nemici, potevo saltare, insomma, che ero libero
  • Alessandro: la curiosità, perché sono curioso di trovare tutte le cose, di andare in questi posti, in queste galassie
  • Jonathan: io vorrei andare dentro la televisione
  • maestra: come lo chiameresti questo?
  • Alessandro: avventura
  • Matteo S: avventura affascinante
  • Alessandro: mistero
  • Erika: io avevo l'ansia di perdere e poi ero agitata
  • Dario: prima o poi vi ci abituate
  • maestra: e con questo consiglio di Dario ci fermiamo e giochiamo al gioco di Jonathan.

    (E' un gioco di guerra ambientato durante la seconda guerra mondiale. Grafica e situazioni molto realistiche e crude. Un soldato tedesco spara  a soldati russi. 



  • Simona: che emozioni vi ha dato quello che abbiamo appena visto?
  • Jonathan: brividi. Hai visto quello che comincia a camminare? Poi fa vedere la faccia, no? Mi mette paura la faccia
  • Simona: brividi di paura, non di eccitazione?
  • Jonathan: avevo paura di perdere
  • Gabriele M: tensione perché....mi viene proprio da ucciderli
  • Matteo F: anche a me. Siccome quelli lì, anche loro sono armati. Non sono senza armi. Mi viene anche a me voglia di ucciderli
  • Molti in coro: anche a me
  • Gianluca: a me mi ha dato una scarica di adrenalina. Un misto fra paura e eccitazione
  • Dario: a me questo gioco non mi piace, perché a me i giochi di guerra.... cioè, proprio la guerra non mi garba. E poi mi mette paura giocarci
  • Adam: a me mi dà una sensazione brutta perché, come ha detto Dario, nemmeno a me piacciono i giochi di guerra
  • Alessia: questo gioco non mi è piaciuto e mi ha fatto venire i brividi  perché a me la guerra non mi piace, perché poi sono una bimba calma e mi piace giocare a giochi calmi
  • Federico: guarda, a me....anche se lo guardavo resistevo perché tremavo. Non mi garbava questo gioco
  • maestra: però ti prendeva, perché dicevi "Vai!"
  • Federico: all'inizio mi piaceva, poi quando ho iniziato a guardarlo non mi è garbato più
  • Martina: a me ha fatto paura perché ho paura che  possa succedere anche ora
  • maestra: nel mondo ci sono molte situazioni così, anche ora, purtroppo
  • Andrea: a me mi garba questo gioco e mi mette anche un poco paura. Però mi garba quando Jonathan ammazza i cattivi perché così possiamo vincere
  • Gabriele B: a me mi ha dato dei brividi addosso, perché ti sbucano nemici all'improvviso. Perché poi hai paura di perdere
  • Alessandro: non mi è piaciuto tanto questo gioco perché è noioso. Mi piacciono altri giochi di guerra, questo no.
  • Erika: io avevo paura, come Martina, che se poi succedono qui....
  • Dario: io volevo dire che...a me piacciono di più i giochi di guerra, però antichi. Io ho un gioco di guerra con gli dei
  • Matteo S: a me non mi ha dato brividi. Sparare è bello, però...
  • Dario: bello?!?
  • Matteo S: sparare sì, lì. Sparare non  è bello contro gli altri
  • Jonathan: per me è stato questo il primo gioco, e appena parto mi fa venire i brividi. Dico " cosa ci sarà ora?"










  • Simona: prima, parlando, ho avuto l'impressione che non siano uscite tutte le emozioni. Quando giocavate sembravate molto coinvolti "Dai, ganzo, mi piace, anch'io anch'io, ancora, uccidi". Poi, quando ne abbiamo parlato,  sembrava quasi che qualcuno fosse trattenuto
  • Dario: No, Gabriele l'ha detto!
  • Simona: sì, ma la reazione di Gabriele l'ho vista anche in altri bimbi. E Gabriele ha avuto la tranquillità di dirlo. Noi siamo qui nel cerchio per parlare di queste cose. 
  • Dario: non bisogna vergognarci!
  • Gabriele M: mi veniva voglia...non so come dire...mi ha dato una scarica come di uccidere qualcuno
  • Simona: per quale motivo?
  • Gabriele M: perché se mi attaccano mi arrabbio
  • Matteo F: a me è garbato questo gioco perché mi potevo scatenare per ammazzare qualcuno. E anche a me è venuta una scarica. La prima volta Jonathan ha perso perché l'hanno ammazzato e io volevo subito ricominciare e ammazzarlo di santa ragione
  • maestra: difesa e vendetta
  • Federico: a me m'è garbato all'inizio quando abbiamo incominciato; ma quando lui è andato con il fucile a ricoprirsi dove c'erano tutti quei russi che gli sparavano, non m'è più garbato. 
  • maestra: perché?
  • Federico: Perché io ero lui, no? e perdevo,  e quindi non ce la facevo
  • Gianluca: quel gioco lì potrebbe anche essere...per tutti voi, a chi piace, quando siete arrabbiati, ammazzate qualcuno lì. Come anti-stress cioé
  • Alessia: a me ha fatto venire i brividi di paura. Quando Jonathan si è fatto ammazzare...cioé non si è fatto ammazzare, lo hanno ammazzato mi è venuta un po' di ansia e paura che lo ri-uccidessero e che perdesse
  • Federico: voglio dire una cosa: da questo momento ho capito che la guerra non va fatta. Perché prima non la prendevo tanto sul serio
  • maestra: anche se era un gioco ti ha aiutato a capire che quando succede davvero è una cosa terribile
  • Dario: c'è un mio amico, certe volte mi invitava a casa sua e voleva sempre giocare alla guerra, tutto di guerra....ma a me mi fa schifo
  • Gianluca: a volte però c'è la reazione contraria. Quelli che ci giocano di coccio, proprio appassionati, secondo me gli piace ancora di più la guerra vera
  • maestra: da una parte giochi di questo tipo possono aiutare a incanalare quella aggressività, o rabbia, che possiamo avere tutti: uno la sfoga lì, meglio  nel gioco che davvero nella realtà. Oppure può succedere la cosa contraria; cioè, a forza di fare quel tipo di giochi, ti viene di "giocare" allo stesso modo anche nella realtà, e questo è negativo. Ecco perché è importante fare questo lavoro di "pensarci sopra". Non c'è niente di male a fare giochi virtuali violenti, l'importante è sapere....
  • Federico: l'importante è capire
  • maestra: ...capire quello che succede a noi e dire:  "ho da scaricare dell'aggressività e lo faccio in questo modo". E' come quando si va allo stadio. Lo sport è importante anche perché canalizza l'aggressività. Poi ci sono anche le persone che vanno allo stadio solo per picchiarsi, per dare le spranghe addosso alla gente e questo non ha niente a che vedere con lo sport
  • Martina: e fare i razzisti
  • Gianluca: poi certe volte, se tu lo sport lo fai e vuoi scaricare un po' di violenza, è meglio lo sport con un po' di contatto, cioè, non è che devi spaccare lo stinco a uno, ma è meglio lo sport con un po' di contatto, tipo il calcio, il basket...
  • Dario: karate
  • Adam: dicevi prima che allo stadio vengono a picchiare...Qualche giorno fa ho sentito al telegiornale che alcuni addirittura si sono accoltellati per scommettere chi vince di squadra
  • Matteo F. : guarda che s'ammazzano agli stadi!
  • Matteo S: a me quel gioco di guerra non mi piace perché non ci sono abituato e non ci gioco mai. Forse mi ero abituato se avevo un coso per giocarci, però non me lo vuole dare, perché devo avere la pistolina che si vedeva lì. Ho comprato un gioco per la Wii però non ci posso giocare; però ci posso giocare sul Nintento e mi piace
  • maestra: è un gioco di guerra?
  • Dario: è Skylander, quello con i personaggi
  • Matteo S: è violento, dice Dario
  • Dario: non è violento!
  • maestra: per te è violento o no?
  • Matteo S: per me sì, devi distruggere i nemici
  • Martina: vabbè, allora ancora Mario Bross deve distruggere i nemici!
  • Matteo S: ma non con i laser!
  • Jonathan: mi fa arrabbiare il mio babbo che mi dice "tanto non va il CD". Poi provo e non va, ma poi guardo a modo, e va
  • maestra: (rivolgendosi a Jonathan) guardando il tedesco nel gioco, ho avuto una sensazione...
  • Erika: anch'io
  • maestra: dillo Erika
  • Erika: ho la sensazione che tu ricopi questo omino (il tedesco) quando sei arrabbiato, perché strisci per terra...
  • Martina: perché vuoi ricopiare l'omino, vuoi fare come lui 
  • Gianluca: quindi la tua reazione è dovuta a questi giochi. Quando ti va un po' male ti sfoghi
  • Jonathan: sì, un po' anche quello, ma non è di preciso quello. Praticamente faccio finta di essere un personaggio di quelli lì, e allora faccio finta che ci sono degli amici, tipo di classe nostra e anche qualcun altro
  • maestra: e chi sono i tuoi amici?
  • Dario: sono immaginari
  • Jonathan: però li vedo.
    Faccio finta di prendere le armi, ma le vedo le armi.
    E questi amici sono della mia classe, tipo Dario. A volte parlo con Dario così  per finta. 
  • Gabriele B: io ci sono?
  • Jonathan: Dario, Balestri, mi sembra Sebastian, Ferrucci...



2 commenti:

  1. Per noi il gioco di Jonathan, di guerra, è stato pauroso e parecchio brutto!Invece, SUPER MARIO GALAXY,di Dario, è stato molto emozionante!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Martina e Erika

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  2. Il gioco di guerra è stato bellissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    E invece Mario Galaxy è stato bello!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Rayman strabello!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    GABRIELE B. E MATTEO F.

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